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lunedì 4 gennaio 2010

Pornoduce ferito, ricorsi storici, similitudini e stranezze


A proposito del pornoduce ferito.
E' davvero singolare che anche il duce dovette andare in giro col naso incerottato a causa dell'attentato di una psicolabile. Avvenne nel 1926 ad opera di Violet Gibson, una donna irlandese in seguito rimpatriata e morta in un manicomio. Pensate se non avesse sbagliato mira, quante sofferenze avremmo risparmiato. L'attentato fu utilizzato per accelerare la politica fascista verso la dittatura.
Viene in mente anche Pisistrato, il tiranno ateniese del 500 a.c. "Per ottenere l'appoggio popolare, Pisistrato ricorse a uno stratagemma: si procurò delle ferite per mostrarle in pubblico quale prova di un'aggressione subita da parte dei propri rivali. Il popolo decretò per lui l'istituzione di una guardia del corpo di 300 mercenari con la quale Pisistrato occupò l'Acropoli, senza resistenza da parte degli opliti, nel 561/560 a.C., ottenendo il potere assoluto"

Ed e' ancora piu' strano che le ferite del ponoduce si spostino, a sinistra poi. Ma non era stato ferito alla bocca? Con due denti rotti e le labbra spaccate come si vede in questa foto?

E allora come mai in questa foto diffusa oggi, in cui festeggia il complenno del solito personaggio di notevole spessore politico con una torta poi che ricorda il dito indice signorilmente mostrato ad un comizio elettorale del 2005 della suddetta gnocca da politica, il cerotto e' a sinistra quasi sull'orecchio e la bocca appare perfettamente illesa?





da Indymedia

Ronde, i leghisti tornano alla carica e provano a iscriversi in Prefettura


Niente tesserati in strada per aggirare la legge Maroni. “Saremo davanti a scuole Opera San Francesco e Navigli”
In città tornano le ronde leghiste. Un gruppo di “simpatizzanti” del partito di Bossi è pronto a iscriversi all’albo aperto in prefettura per chi voglia «segnalare alle forze dell’ordine le situazioni di rischio». Dell’associazione, registrata dal notaio come “Milano più sicura”, fanno parte anche vigili e poliziotti in pensione.

Aspettando di sapere se il prefetto darà l’ok (il decreto Maroni esclude dalle ronde i gruppi politici) i rondisti hanno già individuato i luoghi da sorvegliare: le scuole elementari, per aiutare i ragazzini ad attraversare la strada, la mensa dell’Opera San Francesco al Gratosoglio, dove la convivenza fra residenti e senzatetto è difficile, e i Navigli, frequentati di notte da spacciatori di droga africani.

Ispiratore del gruppo è Alessandro Morelli, consigliere della Lega in zona 5, che però non parteciperà alle ronde: «In strada non ci saranno nostri tesserati — dice — così, la legge sarà rispettata».

“Milano più sicura” nasce dalle ronde notturne in via Crema e piazza Trento: per anni, decine di iscritti alla Lega e comuni cittadini, con pettorine blu, hanno presidiato i marciapiedi per contrastare la prostituzione maschile. Un’esperienza interrotta la scorsa estate, proprio con l’entrata in vigore del decreto Maroni, che all’articolo 1 dispone che le associazioni «non debbano essere espressione di partiti politici».

Ma la Lega è certa che, avendo escluso i tesserati, arriverà il lasciapassare. «Ogni cittadino ha diritto di avere idee politiche — dice Davide Boni, assessore leghista al Territorio in Regione — escludere qualcuno perché vota un partito sarebbe assurdo. Appoggiamo e promuoviamo l’iniziativa dei nostri simpatizzanti». E Matteo Salvini, capogruppo del Carroccio in consiglio comunale, rilancia: «Sono pronto a combattere politicamente perché questi ragazzi possano scendere in strada — dice — dimostrano impegno civile e incarnano il vero spirito del decreto Maroni».

L’associazione conta di mettere in strada tre gruppi da tre persone, ciascuno composto da un ex agente a riposo e due attivisti. I volontari vestiranno le pettorine previste dal ministero dell’Interno. «Non vogliamo fare gli sceriffi, ma dare una mano dove serve — dice Morelli — i ragazzi sono pronti a partire, attendiamo solo l’ok delle istituzioni».

Il limite per l’iscrizione in prefettura è fine febbraio, e dopo l’e ventuale nulla osta del prefetto sarà necessaria l’approvazione del sindaco. «Sappiamo che al vicesindaco De Corato le ronde non piacciono — continua Morelli — ma ci appelliamo alla Moratti, sicuri che apprezzerà lo sforzo di chi ama la città e ha a cuore la sicurezza di tutti».

A oggi, l’unica associazione registrata all’albo in prefettura è quella dei poliziotti in pensione (Api), che il Comune paga per sorvegliare luoghi “a rischio” come scuole, parchi e metropolitana. Ma la convenzione è a rischio: il decreto Maroni prevede infatti che i servizi di vigilanza affidati alle associazioni «non debbano costituire oneri a carico della finanza pubblica».

Un tentativo di inserire in Finanziaria un “rimborso” ai rondisti è stato bocciato dal parlamento prima di Natale. E gli ex poliziotti, che ancora due settimane fa facevano corsi con gli psicologi per essere “accomodanti” con i cittadini, annunciano ora di non essere disposti a fare vigilanza senza essere rimborsati.
(04 gennaio 2010)

http://www.inmilano.com/notizie/milano-piu-sicura-con-i-militari
da Indymedia

Che razza di gioco e' questo?


Un libro sulla discriminazione nel calcio italiano

di Elvis Lucchese
"Che razza di gioco è questo?" è la domanda alla quale cercano di dare una risposta tredici autori (giornalisti, storici, sociologi, ma anche gente di spettacolo) nel libro pubblicato da Sedizioni con il sottotitolo "La discriminazione razziale nel mondo del calcio".Partendo dai recenti fatti riguardanti Mario Balotelli, accolto negli stadi da striscioni che affermano che "un nero non può essere italiano", il libro articola una riflessione su un fenomeno che un sistema sportivo sempre più lontano dalla società e dominato dal business minimizza continuamente, quando non lo smentisce del tutto. Ne parliamo con l'editore di "Che razza di gioco è questo?", Diego Dejaco.

da GlobalPoject

Dibattito sul razzismo

Il quotidiano francese Le Monde si occupa del razzismo in Italia. “‘Sono italiano e ho la pelle nera. Un ‘black italian’, come mi sono sentito dire al controllo passaporti dell’aeroporto di Boston da due afroamericani della sicurezza. Ma avete idea di cosa significa essere italiano e avere la pelle nera?’Pap Khouma, scrittore italiano d’origine senegalese, ha trovato le parole per spiegarlo in un articolo pubblicato sulla Repubblica. Il suo racconto di una ‘vita a ostacoli’ ha aperto un dibattito sul razzismo in Italia”.

Libération, invece, racconta l’episodio dell’esplosione di una bomba a Reggio Calabria. “Un ordigno artigianale ad alto potenziale è esploso durante la notte tra il 2 e il 3 gennaio davanti al tribunale di Reggio Calabria provocando dei danni all’edificio. L’attentato è stato immediatamente attribuito alla ‘ndrangheta. Secondo il procuratore generale del tribunale di Reggio Calabria Salvatore Di Landro, la mafia calabrese avrebbe voluto intimidire i magistrati che stanno confiscando i beni dei clan mafiosi e stanno portando avanti una serie di processi contro la criminalità organizzata”.

da Internazionale